Archeologia pubblica e partecipata
A partire dal 2010 il Gruppo Archeologico Ferrarese, sempre coordinato e diretto da archeologi professionisti, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna, ha dato avvio a numerose campagne di ricognizione e scavo nei territori del ferrarese, in particolare nei comuni di Copparo e Ro (ora Riva del Po).
Nell’ambito di queste iniziative è nato il progetto: “Riscoperta dell’archeologia delle terre e dei fiumi: indagine archeologica a tutela del patrimonio esistente”, il cui obiettivo è quello di verificare la presenza di materiale archeologico, in un territorio che si riteneva fino a qualche decennio fa privo di insediamenti antichi, ponendo così le basi per una più approfondita conoscenza di questo territorio.
Tali attività sono state possibili grazie ad una convenzione stipulata ormai da oltre un decennio con la Soprintendenza Archeologia Emilia Romagna (ora Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le provincie di Modena, Reggio Emilia, Ferrara) e da allora sempre rinnovata.
Negli ultimi anni l’attività di ricognizione e scavo si è diffusa in altre zone della provincia, in particolare nei territori di Argenta e Fiscaglia e, dal 2022, anche a Ferrara, in centro città.
Grazie alla collaborazione sempre più intensa e strutturata con gli Enti Locali e in perfetta sinergia con la Soprintendenza, ente preposto alla tutela archeologica, è stato possibile realizzare esperienze esaltanti di “Archeologia pubblica e partecipata”, con la predisposizione di progetti di scavo pluriennali che vedono la partecipazione attiva delle scuole del territorio, di enti privati e di singoli cittadini che possono supportare da vicino gli archeologi professionisti in una vera e propria esperienza condivisa.
I NOSTRI PROGETTI DI SCAVO
Comune di Riva del Po – La villa romana di Alberone di Ro
Con il progetto “Riscoperta della archeologia delle Terre e dei Fiumi” iniziato nel 2010 e proseguito per oltre 10 anni, ha preso il via, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna, l’attività di scavo del Gruppo Archeologico Ferrarese. Il progetto ha permesso di individuare, in un territorio che si riteneva scarno di insediamenti di epoca romana, diversi siti (oltre 60) che lasciano pensare ad un intenso popolamento dell’area, consentendo così una vera e propria rilettura storica del territorio del copparese. In particolare è stata indagata in estensione una villa rustica di età romana di oltre 4000 mq, la cui prima pubblicazione è inserita all’interno degli atti del convegno dal titolo “Antichi romani e romanità nelle terre del Delta del Po. Nuovi studi e prospettive di ricerca” a cura di M. Cesarano, M. C. Vallicelli, L. Zamboni e pubblicato dal GAF.
Comune di Copparo – Le Pievi di San Venanzio
Grazie alla segnalazione di un socio, il Gruppo Archeologico Ferrarese, ha iniziato le ricerche presso le sponde del canale Naviglio a Coccanile di Copparo, in località San Venanzio e, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna, ha effettuato un primo saggio esplorativo nel 2011 portando in luce alcune sepolture. Nel 2019, in occasione di alcuni lavori di consolidamento della sponda del canale grazie ad un accordo tra Soprintendenza, Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara e Gruppo Archeologico Ferrarese è stato possibile avviare una campagna di scavi archeologici estensivi. Per alcune settimane i tecnici e gli archeologi incaricati dalla Soprintendenza, insieme ai volontari GAF, hanno potuto lavorare lungo le rive del Naviglio mettendo in luce numerose sepolture pertinenti ad un edificio religioso databile tra il VI e il VII secolo d.C. La collocazione topografica della struttura e gli indizi toponomastici sembrano identificarla come l’antica Pieve di San Venanzio di Coccanile. Lo studio dei reperti tutt’ora in corso permetterà di gettare nuova luce sul ritrovamento.
L’attività di ricognizione e scavo, che svolgendosi all’aperto ha potuto proseguire in piena sicurezza anche nel 2020, ci ha “premiati” con la scoperta veramente eccezionale, sempre a Coccanile di Copparo, di un secondo edificio sacro, più modesto del precedente, a navata unica, risalente al IX-X sec. A soli 500 m dal primo.
Nel 2021 poi, grazie all’intervento del Comune di Copparo che ha concesso un finanziamento, l’attività di scavo è proseguita con una indagine che ha riguardato l’area adiacente al canale naviglio, nei pressi della più antica pieve, riportando alla luce nuove sepolture e i resti di un terzo edificio di poco posteriore che potrà essere indagato in futuro.
Presso l’Università di Ferrara sono attualmente in corso di studio, grazie sempre ad un finanziamento del Comune di Copparo, i resti scheletrici recuperati nel corso delle indagini.
Comune di Argenta – ArcheoLogando e Argenta romana
Nel 2019, in località “Frittelline”, grazie alla segnalazione di due soci del GAF è stato individuato un importante sito archeologico di età romana, uno dei più grandi del territorio ferrarese. Il rinvenimento di un elevato campione numismatico, con monete che coprono un lunghissimo arco cronologico (dal III sec. a.C. al VII sec. d.C.) unitamente alla scoperta di imponenti strutture murarie di oltre 1,5 m di spessore con basi di colonne e una vicina fornace, rivelano un sito di grande importanza commerciale e produttiva, forse un “horreum” (magazzino pubblico annonario utilizzato in epoca romana per stoccare diversi tipi di merci). Anche in questo caso, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, gli archeologi Flavia Amato e Marco Bruni hanno condotto tre campagne di scavo negli anni 2019, 2021, 2022 con il supporto attivo del Gruppo Archeologico Ferrarese e con il patrocinio del Comune di Argenta.
L’intervento si colloca nell’ambito di un progetto ben più ampio che vede la collaborazione tra Comune, Soprintendenza e GAF nell’organizzazione di eventi culturali, attività educative quale il PCTO (percorso per le competenze trasversali e l’orientamento) “Dialoghi di Archeologia” che ha permesso ai ragazzi di due classi dell’IISAP “Rita Levi Montalcini” di vivere un’esperienza immersiva nell’archeologia, ed ai cittadini di fare una esperienza di volontariato, supportando direttamente gli archeologi sul campo, operazione resa possibile associandosi al GAF.
Nel 2022 a conclusione di tale percorso è stata realizzata la mostra temporanea “ArcheoLogando. L’archeologia in dialogo con il territorio” che ha coinvolto scolaresche di diverso ordine e grado con la realizzazione di una mostra con reperti e pannelli informativi e un ciclo di conferenze a tema archeologico.
Comune di Fiscaglia – Archeologia Partecipata nella Massa di Fiscaglia
Negli ultimi anni l’attività di ricognizione e scavo si è ampliata ad altre zone della provincia, in particolare nel territorio di Fiscaglia, con il progetto di “Archeologia Partecipata nella Massa di Fiscaglia” che ha preso il via dalla celebrazione degli 800 anni dalla concessione degli Statuti Comunali ed ha visto la collaborazione di diverse associazioni del territorio tra cui l’associazione Lorenzo Franzon e la Proloco di Massa Fiscaglia. Il progetto pluriennale, finanziato dall’Ente Locale, ha consentito di condurre una indagine archeologica che ha permesso ampliare le conoscenze del territorio e di ritrovare, tramite ricognizioni di superficie, prospezioni non invasive e sondaggi di scavo mirati, alcuni siti di età romana e medievale. In particolare sono state effettuate prospezioni su larga scala presso la villa romana di San Lorenzo, che ha restituito una planimetria pressoché integrale del grande edificio e presso Torre Tieni, dove è stata rinvenuta la famosa seconda torre sulla sponda opposta al Po di Volano. Altra importante scoperta è stata quella di un nuovo sito archeologico presso l’antica pieve di San Vitale di Fiscaglia che sarà oggetto di indagine nei prossimi anni.
Comune di Ferrara – Che delizia Belfiore!
Un nuovo progetto di “Archeologia pubblica e partecipata” presentato a giugno 2022 al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, ci ha visto protagonisti nella seconda metà del 2022, insieme a studenti e cittadini, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio.
Si tratta del progetto triennale “Che Delizia Belfiore!”, che ha l’obiettivo di riportare alla luce i resti della Delizia estense, distrutta da un incendio nel 1632. L’operazione è stata possibile grazie alla collaborazione di vari enti: la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio che ha ideato il progetto, il Gruppo Archeologico Ferrarese che lo ha portato in essere, il Comune di Ferrara che lo ha finanziato, gli studenti di alcune classi dei licei classico e scientifico che hanno partecipato e che parteciperanno attivamente alle attività di ricerca, la Provincia in qualità di proprietaria dell’area di scavo nonché il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara che ha dato un supporto tecnico. L’originalità del progetto sta soprattutto nella possibilità offerta a tutti i cittadini di partecipare attivamente allo ricerche, supportando gli archeologi professionisti, attraverso la nostra associazione: le campagne di scavo sono così diventate un vero e proprio “cantiere aperto” a chiunque voglia conoscere ed avvicinarsi a questa attività. La prima campagna di scavo, che si è svolta nei mesi di ottobre/novembre 2022, è stata particolarmente fruttuosa, portando alla luce parte delle mura di fondazione dell’antica Delizia, frammenti di intonaco dipinto oltre a numerosi e pregevoli reperti in ceramica invetriata, smaltata e graffita. Una nuova campagna di scavo è stata realizzata nei mesi di ottobre/dicembre 2023 che ha confermato l’importanza del sito e ha riportato alla luce ulteriori reperti in vetro e ceramica. Martedì 8 ottobre 2024 ha avuto inizio la terza campagna di scavo, ancora in corso.